Intervista a Marta Mancinelli

 

È un piacere averti con noi. Ti va di presentarti ai nostri lettori?

Ciao! Vi ringrazio per l’opportunità che mi avete dato per farmi conoscere. Mi chiamo Marta, ho ventotto anni e abito nella terra del Prosecco. Nella vita faccio un po’ di tutto: lavoro nell’azienda di famiglia, collaboro al piccolo bistrot, sono zia e moglie a tempo pieno e nel tempo che mi resta studio per diventare correttrice di bozze ed editor. Al momento ho pubblicato tre libri, sia in self sia con casa editrice, e sto lavorando per pubblicare il quarto romanzo.

Ami leggere? E qual è il genere che preferisci sfogliare?

Amo follemente leggere. Ammetto di aver cominciato a farlo solo verso i sedici/diciassette anni, ma da allora non ho più smesso. Credo proprio di aver preso questo amore da mia madre, che divora libri su libri. Non ho ricordi del comodino di mia madre senza minimo tre libri già iniziati e quasi finiti.

I miei generi preferiti sono il romance – in ogni sua sfumatura – e il fantasy in generale.

Desideravi scrivere libri fin da piccola?

No, nel modo più assoluto. Non leggevo libri e mai avrei pensato di cimentarmi nella professione di autrice, e ancora meno di entrare nel mondo dell’editoria. Forse quando avevo sette o otto anni l’idea mi aveva fiorato la mente, ma… diciamo che i “benino” che prendevo a scuola sui temi in classe mi avevano un po’ scoraggiata. Se potessi tornare indietro nel tempo, direi alla me stessa di otto anni di non ascoltare chi afferma: “Marta, sei una brava bambina, ma non diventerai mai una scrittrice”.

Quando hai iniziato a pubblicare i tuoi romanzi e qual è stato l’incentivo per iniziare?

 Ho iniziato a pubblicare i miei romanzi esattamente un anno fa, perciò nel maggio del 2020. Il primo romanzo è uscito in self, il secondo con una casa editrice e il terzo in self.

Non so bene quale sia stato l’incentivo per iniziare a pubblicare i miei romanzi. Nel 2017 mi sono registrata sulla piattaforma di Wattpad e da lì ho cominciato a pubblicare, capitolo dopo capitolo, il mio primo romanzo – che non vedrà mai la luce perché è orribile! – e nei tre anni successivi ho ripreso in mano tutta la grammatica italiana. Non riesco a definirmi “scrittrice”, perché non mi sento all’altezza e la mia autostima non è delle migliori. Tuttavia, ho deciso di pubblicare il primo romanzo su Amazon per mettermi in gioco. Su Wattpad i lettori lasciano commenti ed è difficile trovare chi è disposto a dirti cosa c’è che non va nella tua storia. Nel mondo “reale”, invece, i lettori sono più spietati e non si fanno problemi. Diciamo che ho voluto uscire dal mio bozzolo e volare su altri cieli.

Se dovessi definire la tua penna come ti considereresti? Descrivi pregi e difetti del tuo stile.

Wow, questa è una domandona. La mia penna la descrivo ironica, frizzante e, spero, non prolissa. Devo migliorare sicuramente sull’introspezione dei personaggi e sulle descrizioni – che personalmente tollero poco quando leggo. Il mio difetto è quello di voler saltare subito al sodo della storia e, così facendo, non riesco a dare le giuste informazioni o, almeno, la quantità di dettagli che vorrei far trasparire. Il pregio – e qui sto combattendo con la mia scarsa autostima – forse, è quello di non annoiare il lettore; provo sempre a creare un giusto compromesso tra dialoghi e narrato, così da “velocizzare” la lettura.

Da cosa prendi spunto per realizzare le storie dei tuoi romanzi?

 Oh, da qualsiasi cosa! Discorsi fatti con amici e parenti, persone che vedo per strada, dettagli di caratteri che magari mi fanno pensare a un determinato personaggio, storie di vita, disagi vari – quanti disagi! –, fatti di cronaca… qualsiasi cosa mi dà lo spunto giusto per formulare una determinata trama.

C’è un personaggio che ti rappresenta?

No, per ora nessuno di quelli che ho creato mi rappresenta a pieno. In tutti i miei personaggi, primari o secondari, c’è qualcosa di me. Però, in un futuro, proverò a inserirmi del tutto in un protagonista. Il problema è, secondo me, che nessuno conosce se stesso in tutto e per tutto, perciò sarà un’impresa ardua.

Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che sta intraprendendo questa strada, cosa gli diresti?

Scrivi tanto e leggi ancora di più. Per riuscire a scrivere un buon romanzo, bisogna assolutamente studiare la scrittura di vari autori del genere che si vuole affrontare. Pensare di iniziare questa professione senza avere una base di fondo, è una cosa che sconsiglierei a chiunque. Oltretutto, mi sento di consigliare di informarsi su qualsiasi argomento si voglia trattare: se il romanzo parla di una malattia, leggere più documenti di medicina possibili; se si vuole ambientare una storia a New York, bisogna aprire Google Maps e “visitare” i posti che dovrebbero essere descritti. Più informazioni si hanno, meglio è.

Al momento stai lavorando a qualche romanzo, di cosa si tratta?

Sì, al momento sto revisionando il prossimo romanzo che pubblicherò. Attendo una risposta dalla casa editrice con cui ho già pubblicato e, se la risposta dovesse essere positiva, uscirà una commedia romantica. Per ora posso solo dire che è ambientato alle Maldive, c’è la musica di mezzo e la protagonista è una pazza scatenata.

Ringraziandoti per aver risposto, ti pongo un’ultima domanda. Quali sono i tuoi progetti futuri e come ti vedi da qui a 10 anni?

Oddio… che ansia. Allora: i miei progetti futuri, per quanto riguarda i romanzi, non sono ancora ben definiti. Se non ho la giusta ispirazione, non scrivo. È inutile mettersi davanti al computer se non si hanno le idee abbastanza chiare.

Da qui a dieci anni… mi piace pensare di diventare un editor e di collaborare con varie case editrici. Mi piacciono i libri, le storie inventate, la carta che profuma e l’inchiostro stampato. Amo tutto quello che concerne l’editoria e spero proprio di riuscire a entrare in questo mondo e farne una professione.

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato!

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