Intervista a Yari Loiacono a cura di Emanuela Arlotta

 

Ciao. È un piacere averti con noi. Ti va di presentarti ai nostri lettori?

Ciao a tutti, sono Yari Loiacono, sono nato il 07 luglio 2003 e sto terminando gli studi presso un liceo artistico della mia città, Livorno.

Ami leggere? E qual è il genere che preferisci sfogliare?

Sì, amo leggere sin dall’infanzia. Trovo sia uno dei modi più semplici per evadere temporaneamente dalla realtà in cui ci troviamo e per questo la mia libreria è colma di libri. I generi letterari che prediligo sono il Fantasy e l’Horror, oltre che gli intenerirai della Storia dell’Arte, che è la strada che percorrerò dopo il diploma.

Desideravi scrivere libri sin da piccola/o?

In un certo senso sì, in tenera età desideravo scrivere articoli per dei giornali, quindi di diventare un giornalista. Poi per un periodo ho smesso di scrivere a causa di vari avvenimenti ed ho ricominciato solo con il primo lockdown, che seppur colmo di aspetti negativi mi ha riportato a fare quel che amo: da qui ho cominciato a scrivere racconti, poesie, novelle, fiabe, favole e romanzi, sperimentando su tutto.

Quando hai iniziato a pubblicare i tuoi romanzi e qual è stato l’incentivo per iniziare?

Quel che mi ha spinto ad iniziare la pubblicazione del mio primo romanzo (“Dentro di me”, edito dalla Publishing Flower) è stato semplicemente il desiderio di vedere il mio lavoro prendere vita professionalmente: prima di esso avevo avuto l’onore solo di vedere dei miei racconti, vincitori di vari concorsi, essere pubblicati in varie antologie cartacee.

Se dovessi definire la tua penna come ti considereresti? Descrivici pregi e difetti del tuo stile.

Allora obiettivamente parlando un difetto, ma effettivamente anche un pregio, che posso rilevare nella mia scrittura sono i temi che affronto, sicuramente non frivoli, superficiali, in quanto universali e indispensabili per ogni essere umano. Li descrivo in modo che ogni lettore ci si possa ritrovare e non sentirsi escluso, in modo tale da avere svariati punti di vista.

Da cosa prendi spunto per realizzare le storie dei tuoi romanzi?

Prendo ispirazione dal mondo, da ciò che accade e dai notiziari che parlano. Rimugino su ciò che le mie orecchie accolgono, lo faccio costantemente e senza sosta, quasi da far diventare ogni notizia una questione puramente personale: per arrivare ad una conclusione, il più delle volte, ci scrivo qualcosa su, semplicemente lo uso come pretesto per fondarci una storia e far nascere qualcosa di nuovo.

C’è un tuo personaggio che ti rappresenta?

Direi tutti, nel bene o nel male. Scrivo e dò vita ad ogni mio personaggio dandogli un pezzo di me, una mia caratteristica strettamente personale, poi, ovviamente, ognuno di loro matura autonomamente nel corso della storia.

Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che sta intraprendendo questa strada, cosa gli diresti?

Di stare tranquillo e godersi il percorso, di non bloccarsi per via di un semplice “no”, bensì di capirlo e assimilarlo, migliorandosi giorno dopo giorno. Ho solo diciotto anni e la strada è ancora molto lunga, sicuramente colma di rifiuti e porte chiuse in faccia, ma anche di scoperte e nuove conoscenze.

Al momento stai lavorando a qualche romanzo, di cosa tratta?

Attualmente non sto lavorando a nessun altro progetto, solo a qualche racconto con il quale parteciperò a dei concorsi già in programma. Seppur voglia rimettermi a lavoro nella stesura di un altro manoscritto, dato che le idee ci sono e in abbondanza, non voglio farlo di mia spontanea volontà; voglio impegnarmi nello sfruttare al massimo il potenziale del mio primo romanzo “Dentro di me”, uscito il 10 dicembre in eBook e l’11 in versione Deluxe (copertina rigida) su Amazon, mentre presto sarà disponibile (e ordinabile) in ogni libreria sul territorio nazionale. Per ogni aggiornamento in tempo reale potete seguirmi sulla mia pagina Instagram (IG: lloiax.stend) oppure quella della mia casa editrice (IG: publishing_flower).

Ringraziandoti per aver risposto, ti pongo un’ultima domanda. Quali sono i tuoi progetto futuri e come ti vedi da qui a 10 anni?

Un mio progetto futuro è quello, sicuramente, di laurearmi nel settore che ho già in mente e di diventare un insegnante, liceale o universitario, di storia dell’arte. Inoltre  fra dieci anni, pertanto all’età di ventotto anni, spero di esser riuscito a pubblicare altri romanzi e di essermi costruito un nome intorno al mio lavoro. Detto questo grazie a voi per l’intervista, per aver creduto nel mio progetto e avermi permesso di parlarne sul vostro blog.

 

 

 

 

 

 

 

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