Il giorno dell’addio

Sono divenuto lava
-rovente e viva –
nell’ultimo atto di questa mia vita
Come un lapillo incendiario
volo in te
farfalla in fasce
che piangi di fronte alle mie esequie
Ti avvolgo come calura estatica
-fiamma docile d’ultimo amore-
fino a raggiungerti nell’ego
e far di esso il mio eterno guanciale
Non rimarrai sola con le angosce del vento,
neppure adesso che son aria
nitida e astratta
Mi aggroviglierò alla tua chioma
e seminerò le mie poesie
affinché tu potrai intonarle al fuoco
e farne pasto per i tuoi robusti figli
Nell’ora del mio sommo respiro
sarò vestito a festa
tra l’effluvio di camelie e incensi episcopali
e dal verso dell’infinito
rassegnerò la mia ultima lirica a te
mia amata fanciulla in fiore
m’innalzerò sul mare
pulsando come nuovo cuore
sinché i cieli
non mi daranno in dono le mie rette ali…

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