sui muri di queste città.
La musica è il latrato di un cane calpestato.
Siamo uomini messi all’angolo, ma ancora speriamo
negli spruzzi del mare al sorgere del sole. Nel vento che porta la prossima emozione.
sui muri di queste città.
Carri funebri di voci innocenti. Scarpe rosse di combattenti cadute a metà.
Ma lo sguardo fissa lontano oltre i limiti delle nullità.
Palpita inseguendo il canto, vola sulle ali di un nuovo traguardo.
I nostri cuori sono lapidi
incise sui muri di queste città.
Sieri spietati che mettono radici. Unghie spezzate su padri feriti.
Rimmel collato su inchiostro sbiadito.
Ma noi siamo il sorriso sdentato di un bambino. Petali che si rincorrono nei raggi del mattino.
I nostri cuori sono lapidi incise
sui muri di queste città.
Gocce salate di sangue rappreso. Carezze negate nell’odio sommerso.
Lamento di un’anima spazzata dal disprezzo.
Salvata dal coraggio di chi sa essere diverso.