Guizzano
nel mare aperto del nostro essere
pesci colorati di ogni razza;
a tratti restano appesi all’amo
sottile della nostra mente
che li porta in superficie.
Si dibattono vivaci,
pronti a distillare,
un pò per volta,
frammenti del loro essere.
A volte, lievi e delicati,
accarezzano la nostra mente
come teneri amanti;
altre ancora mordono,
cogliendoci alla sprovvista, impreparati.
L’acqua e’ profonda, distinguerli un impresa,
ma, se mi fosse concesso,
intingerei le dita fino a bagnarmi di loro,
fino a trovare quello che,
mai come adesso,
ho bisogno di vedermi nuotare accanto.
Non lo chiamero’ con il suo nome,
perche’ ne ha tanti diversi,
che lo rendono cosi’ speciale,
come i momenti che soltanto lui riesce ad eternare.
Tra le sue scaglie, ad uno sguardo piu’ attento,
scorgo due linee frastagliate che si uniscono
a formarne una sola.
Non ha nulla da temere
e sono certo abbia già compreso
che, senza altri indugi,
vorrei essere io
la sua prossima preda.