Quotidianità di Emanuela Arlotta
Metto insieme i miei pezzi
in silenzio asciugo gli occhi,
la polvere si attorciglia nell’aria
mentre la finestra lascia entrare
un flebile vento distratto.
Ogni cosa è in disordine
uno strascico della mia guerra
depositato come un velo
sul primo piano della stanza
Il gatto sonnecchia lieto
ignaro del contesto, del mio umore,
sornione sorride sereno
sdraiato sul letto disfatto.
Cosa resta la sera,
quando tutto è stato detto?
Quando l’oro si è consumato
tra le fiamme del solito cerchio
e gli occhi gridano attese
che lasciano amari rimpianti?
Resta il vagare dei pensieri ,
un lume trascendente
tra i capelli spettinati
resta l’aria immobile
il senso che scompare
il digrignare dei denti
sotto fredde coperte invernali
Resta il desiderio bruciante
di riscrivere il foglio bianco
mentre gli occhi si arrendono
al sonno…ed il giro ricomincia…
(Tratta dalla raccolta ‘Visioni d’Oltre’ di Emanuela Arlotta)