Lungo la discesa

Anche le terre grasse e nere,
riempite di luce azzurra,
sono il seguito di una pioggia,
pur pioggia elettrica
di particelle dorate, effimere.
Il cielo reclamava il turchese,
il colore degli occhi fanciulli,
un misto di acqua e latte,
l’azzurro che è il nulla.
E’ della pelle un vago profumo,
si libra sui giardini degli occhi,
sulle terrazze dei tuoi fianchi,
di papaveri accesi delle labbra.
Sei fiorita presto, un’esplosione
d’azzurro in una vita possibile,
chiassosa nel tumulto del cuore.
Lungo la discesa della nuca
soffermo le dita in estasi,
nulla che il pulsare della gola
l’onda dei capelli nasconda.

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