Il quarto tempo

Sono in trappola
impigliato in una rete
sullo spartiacque
divisore di un sogno
tra passato

(non troppo prossimo,
non troppo remoto)

e futuro
il cui nome
non risponde a presente.

Erano pesci le mie parole.
Sono caduto in queste acque
tentando di afferrarli
e intrappolarli nella mia penna
ma sono sguisciati via
dalle mie mani
rimaste vuote
come un pugno di mosche
messe in fuga
da uno sciame
di pensieri aggressori.

Sulla sfera
una goccia d’inchiostro
è tutto ciò che rimane
della loro fuga
da questo acquario fluente.

(Né libertà, nè prigione).

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