Dal cielo infinito,
dall’ultimo fiato,
da spire di vento,
dal tenue frusciare di foglie,
da brividi sparsi,
da fremiti e balzi,
dal prendersi e da lasciarsi.
E’ così che ondeggiando
il rumore del tuono
percorre le membra,
per placarsi,
tra ruscelli odorosi,
nel placido lago
dei sensi.
È così che rimane
il profumo del tempo passato
nel cielo infinito.