Recensione a – Gocciolino e il Mare – di Patrizia Pugliese a Cura di Cristina Rotoloni

  “Gocciolino e il Mare” di Patrizia Pugliese

 

 

Patrizia Pugliese ci racconta in queste piacevoli pagine la capacità di sognare, di credere in se stessi, il desiderio di scoprire il mondo e l’affetto verso gli altri. Come una buona favola c’immerge in un mondo di fantasia, ma ci lascia anche quel messaggio educativo che influisce nella crescita dei più piccoli e pone un punto di riflessione per i più grandi. O meglio, questo libro contiene un insieme di messaggi positivi che confluiscono e rappresentano l’unico vero grande messaggio: l’Amore. Sicuramente è una favola da raccontare. Una di quelle che si tramandano dai genitori ai figli. Immagino questa storia letta in una libreria colma di bambini desiderosi di ascoltarla, per poi desiderare di volerla sentire ancora e ancora prima di addormentarsi. La copertina è invitante. Lo sguardo è attratto dai disegni e dai colori che anticipano l‘ambientazione dell’opera, dove l’autrice, con un testo brillante, trasporta sin da subito il lettore. E’ una favola che si legge velocemente, si scorre con la curiosità di sapere come riuscirà il protagonista ad essere diverso da ciò che è, per poi tornare se stesso con un baglio culturale in più. L’immaginario del lettore è stuzzicato nel modo giusto, grazie alle descrizioni dei personaggi e degli ambienti che evocano le scene, ma non precludono la fantasia. Bella è la descrizione che invita ad amare senza pregiudizi e razzismo, apre un mondo ai più piccoli e invita i grandi a riflettere. Lo consiglio caldamente a tutte le mamme e le educatrici che vogliono far sognare i bambini e che vogliono mostrargli che non solo è possibile un mondo migliore, ma che ogni goccia è importante perché, insieme alle altre, forma il mare.

 

Dal mio punto di vista ritengo superflua la pagina d’introduzione. Nonostante l’impegno dell’autrice nel voler portare il lettore ad immedesimarsi in una persona che racconta la storia, offrendogli un ipotetico narratore, non raggiunge il suo obbiettivo perché conclude la favola senza collegarsi alla traccia iniziale. Essa diventa così una pagina fine a se stessa, senza aggiungere o modificare in nessun modo il valore dell’opera. Trovo invece ottima l’idea di terminare il racconto con i fogli bianchi dove i bambini potranno creare il loro Gocciolino con tutti i suoi amici.

 

Recensione a cura di Cristina Rotoloni

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