Non ti piacerei, vestito dell’inverno appena trascorso

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Poetare è essere “introspettivi”, guardarsi dentro catturando di tanto in tanto i pensieri che passano a velocità sinaptiche sotto la stretta supervisione della ghiandola pineale. Tuttavia, catturare questi pensieri diventa un’’arte, combinare le parole diventa matematica, scienza, natura… arte. Carpire l’’essenza di una parola diviene un esercizio da fare in sempiterno, sfruttando la propria conoscenza e i propri sogni.
è corroborante per il cervello, tiene a distanza di sicurezza la pazzia dovuta all’estremo sfruttamento del proprio ego e quindi della ratio, oggi troppo sfruttata a discapito della fantasia. Tutti oggigiorno hanno qualcosa da raccontare, ma bisogna considerare che fare della poesia è un’’arte che richiede un qualcosa di più che raccontare una storia, le parole richiedono un’’anima propria, ed è quell’’anima che bisogna ricercare dentro sé stessi e nessun corso di scrittura potrà mai sostituire o esaltare ciò che si ha dentro. Guardatevi dentro, sognatevi… siete voi, non importa se piacete agli altri, l’’importante è che piacciate a voi stessi. Non importa se non avete nel vostro bagaglio un corso di scrittura, l’’importante è l’’esplorazione del vostro “Io” col conseguente annullamento dell’’ego.


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