Un vivere diverso

Avrei voluto un vivere diverso
da questa vita che ho stretto fino a adesso,
da questo andare, dal mio sorriso perso,
dai miei ricordi sparsi ed offuscati.
Avrei voluto non perdere il momento,
e offrendo il cuore al mondo viver di mio:
di quell’ardore tondo!
 
A volte ho pianto
ed imprecando al cielo
ho aspettato il mio disfacimento,
godendo del mio precoce imputridire
e offrendo i resti del mio cuore al mondo
di mio ho vissuto… di quell’ardore tondo:
mai perfettamente tondo!
 
Ma poi,
imparando a rider di me stesso,
ho preso in braccio il tempo che rimane,
questo sputo di effimero momento,
e dal vento mi son fatto trasportare.
Offrendo il cuore al mondo per vivere di mio,
di quell’ardore tondo:
quasi perfettamente tondo!
 

Lo so che potrei vivere felice
nel passo dopo l’altro,
nel souvenir d’armadio,
ma prediligo il freddo, al timido tepore,
preferisco l’odio al falso amore,
mangiar la polvere a un volo a mezz’aria
la fame alla carità ordinaria,
l’isolamento alla conveniente partecipazione
il grido alla muta rassegnazione…
e offrendo questo al mondo vivo di mio
di quell’ardore tondo:
perfettamente tondo.

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