Basta… basta, Mario, ma non capisci?
è in questa vita che mangi, bevi e pisci
Io son già oltre: non mi occorre niente
neppure le vane cure d’ogni mio parente
Basta… ragazzi, basta… finiamola qui
non costringetemi, non ora, a dire “sì”
Voglio andar via, partirò domattina,
ed, in fondo, vi sarò ancor più vicina
Basta… bambini, non abbiate paura
nella vita, non è la morte la cosa più dura
Poi sarò luce, ci potremo guardare,
e ci sfioreremo nelle onde del mare
Mi vedrete riposare, ma senza morire,
poi certamente partire, non senza tornare,
e mi parlerete ancora tutti, da ogni dove,
e sarò sempre lì, e sempre un po’ altrove
Grazie, bambini, se resterete attorno al letto,
e per quella foto che non abbiamo poi fatto
Mi rimetto al Dio del cielo, ai comandi suoi,
però ricordate che siete miei figli anche voi
Grazie, ragazzi, perché impegnerete babbo,
ch’è sempre più retto, e sempre più gobbo
Non son stata la madre di cui avevate bisogno,
ma vi ho insegnato quanta realtà c’è nel sogno
E grazie, grazie soprattutto a te, amore mio,
con cui ho diviso la bontà e l’arroganza di Dio
Dio, poi, sei tu, che hai saputo tutto questo:
prenditela con calma, ma raggiungimi presto