Recensione a Soffio di vento di Salvatrice Giugno

“Era già calata la sera e lei era ancora là, seduta in riva al fiume, a guardare le stelle che si specchiavano dentro l’acqua scura.Quasi non udì i passi di Diamond che si avvicinava.-C’è stato un tempo in cui pure io guardavo il fiume e sognavo. -Disse lui all’improvviso, ed Hayry alzò il capo a guardarlo. Suo padre sedette accanto a lei. -Io sognavo di tornare a casa. Ero lontano e sognavo la mia casa. Tu cosa sogni? –Lei scosse il capo lentamente, in silenzio; e Diamond le prese il mento fra le mani, le alzò il viso, fissandola negli occhi.-Tu sei a casa. Sei nuovamente nel mondo che hai sempre amato e quindi, che altro vuoi? –-Andare lontano… Scorrere insieme al fiume, insieme alle sue acque, sin dove arriverà… –

 Lui tentennò il capo e sorrise malinconico; ripensò alle parole di Glyde: È cambiata sì; ma solo fino al punto che ha voluto lei. Ha sempre la voglia della libertà nel sangue”.

Cari amici, questo è solo un breve ma significativo estratto di “Soffio di vento” che l’autrice catanese  Salvatrice Salvina Giugno ha inviato a “scrittura-mania” per presentarci il personaggio di Hayry, giovane indiana dal carattere ribelle, protagonista del suo romanzo.

Un romanzo che nasce come risultato della profonda passione di Salvatrice per la cultura indiana, come leistessa ha provveduto a spiegarci, inviandoci queste righe, chiare ed esaurienti:

“Da ragazzina leggevo Salgari ed ero affascinata dai romanzi d’avventura, dai western in particolare, e dai racconti che trattavano degli Indiani d’America. Fantasticavo sulle storie che leggevo, le cambiavo e le trasformavo se qualcosa nella storia o nella narrazione non mi soddisfaceva. Cosi ho pensato di scrivere io una storia. Una storia che mi piacesse, scritta nel modo che piaceva a me. Una storia che non proponesse i tanti luoghi comuni (falsi fra l’altro) sugli Indiani, e che rispettasse la realta’ storica. Mi sono documentata sulla storia degli Indiani e sulla loro cultura, poi ho dato via libera alla fantasia.

Cosi e’ nato il personaggio di Hayry,Soffio di Vento. Cosi ho cominciato a scrivere la sua storia, ambientata fra gli spettacolari paesaggi dell’Arizona: il Grand Canyon, il Deserto di sale, i monti e le rapide del Colorado.

Hayry e’ una mezzosangue, figlia di un’Indiana apache e di un uomo bianco. Non si sente divisa fra due culture, perche’ non ama il mondo dei bianchi, al contrario sente fortemente di appartenere al popolo degli Apaches, vive come loro una vita fatta di pericoli e di lotta per la sopravvivenza, combatte i nemici che minacciano la sua vita, affronta la natura ostile che la circonda.

Il periodo storico e’ la seconda meta’ dell’800, un periodo in cui imperversano le guerre indiane. Le guerriglie e i trattati di pace si susseguono senza mai giungere ad una conclusione definitiva.

Intrecciata a questi avvenimenti si svolge la vicenda personale di Hayry…”.

Ho preferito interrompere qui la scheda di presentazione dell’opera perché conserviate il gusto della sorpresa, decidendo magari di acquistare questo libro che trovate in vendita in varie librerie on line e non, elencate nella pagina facebook che porta il nome del libro.

Dell’estratto che vi ho inviato si evince l’amore di Salvatrice per la civiltà indiana, la delicatezza con la quale l’autrice sa esprimersi, l’attenzione ed il gusto per i particolari, dalla mimica alle pause del discorso dei suoi personaggi.


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