Riflessi condizionati di Michele Mascia A cura di Katia Debora Melis

 

 

Riflessi condizionati di Michele Mascia: riverberi di un diario poetico amoroso

Michele Mascia (Foggia 1993) laureatosi in Pedagogia a Bologna, lavora come educatore. Forte lettore e appassionato di poesia, approccia la scrittura dal 2017, esordendo nel 2021 con Riflessi condizionati, Mario Vallone Editore.

La raccolta poetica è strutturata in cinque sezioni – Émouvoir, Zero, Ri-cadute, Crosticine, South – rispettivamente di 17, 6, 20, 11 e 35 liriche. Attraverso il tempo e i fotogrammi che l’autore ha realizzato, possiamo seguire la storia di un lungo e tormentato amore, fatto di piacere e carnalità, di anime e di oltraggi, di incontri fuggevoli da una sola notte o poco più, di attimi desiderati eterni e di lunghe durate, ma non infinite. Una e tante figure femminili si confondono, ma poco cambia nell’indole del poeta, propensa ancora e ancora a cadere, soffrire, farsi tremendamente male, cercare di dimenticare, ricominciare per poi ancora dover patire delusione, sentire come sulla carne le ferite, farle guarire, dopo che la lacerazione viva, sostituita dalle croste, lascia spazio a cicatrici. Le sue liriche si focalizzano sulla centralità comunicativa dello sguardo e della coppia di sensazioni caldo-freddo, procedono poi sempre più spesso per opposti: parlare sentire vedere, non sentire e non vedere, esserci e non esserci. La corporeità è così accentuata dalla compresenza di denotazioni fisiche e sensoriali da giungere quasi allo spasimo, come in Velluto rosso.

Il corpo e i sensi la fanno da padroni, in situazioni vaghe, dove emozioni e stati d’animo noti solo all’autore, proprio perché meno connotati, ancor più sono offerti a visioni e interpretazioni personali del lettore.

Il poeta è consapevole della distanza tra esser-ci e finitudine della materia che, a volte, limita sino all’estremo: Cammino nel tempo stretto / ci soffoco / mi stacco dalla realtà (…)

Sempre in bilico tra il sé fisico e quello sommerso, a diversi livelli, sotto l’epidermide, sino al proprio centro, e le proprie radici familiari e il bisogno del ritorno, mentre scorre la vita a rammentare l’esaurente disequilibrio / di chi è dove non vorrebbe.

Tutto passa e ripassa da fuori a dentro, e viceversa, non una, ma dieci, cento e mille volte. Febbricitante d’amore e di scrittura, l’autore suda le sue parole sciolte sulla carta e brinda a una vita mesta e malinconica / felice e roboante nel diuturno combattimento tra lune nude e senza colpe (elemento femminile) e violenze di un sole che giudica, che ferisce, che non ama (elemento maschile).

Un punto di sosta, ma non di ristoro è offerto da ZERO (la sezione più breve) corrispondente al vissuto ri-vissuto dello stallo pandemico del 2020, in cui  normalità e noia perdono il loro spazio qualitativamente positivo schiacciate dalla consapevolezza che corriamo dietro al nulla. E ancora Desiderio: 1,2,3,4…pronto per le Ri-cadute e i Ri-svegli con in bocca l’amaro di pensieri dimenticati / col gin-tonic / e un po’ di sonno.

Tra i fumi dell’alcol e qualche follia c’è sempre abbastanza lucidità in Mascia per tracciare un autoritratto nei versi finali di Prol_sso o tenera determinazione per parlare di sé come padre di una femmina-figlia cui infondere coraggio e amore, insieme:

L’alleverò da lupa

donna vera

che bisogno

non avrà

di nessuno

se non di sé stessa.

 Un autore giovane, Michele Mascia, che porta sulla pagina tormenti ed energie che gli sono propri, ma che non sono estranei a nessuno. Non vuole insegnare nulla. Non pretende, non forza la mano, lascia che il tempo e il suo ritmo esterno-interno conducano il gioco dei versi e della vita, consapevole dei limiti propri e di ogni cosa, della poesia stessa:

Le mie poesia

sono come gli esseri umani

perennemente e costantemente

incomplete.

Come lo Scirocco, l’amore scalda e consuma / le solitudini dietro la porta, mentre un’altra notte di veglia e tormento, croce e delizia, aggiungerà ancora versi a una nuova poesia.

Link d’acquisto: https://www.mariovallone.it/prodotto/riflessi-condizionati-di-michele-mascia/

 

Katia Debora Melis

 

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