Recensione Cuore di Ghepardo di Mathilda Blake a cura di Cristina Rotoloni

 


Ciao, cari lettori e divoratori di libri.

Oggi vi parlo di un romanzo storico della Mondadori dal titolo, per me, molto invitante: “Cuore di ghepardo”, scritto da Mathilda Blake.

La storia è coinvolgente e ci si ritrova ben presto a passeggiare in Olanda o in Africa, ma prima di farvelo conoscere, andiamo per gradi.

 

Data di pubblicazione: 7 agosto 2021

Editore: Mondadori

Lunghezza stampa: 189 pagine

Prezzo e-book: 0,99 €

TRAMA

Riuscirà lei a catturare il suo cuore selvaggio?

 

Cresciuta a stretto contatto con gli animali, Eva van der Meer è una ragazza impulsiva e selvaggia, che lavora presso lo zoo di Amsterdam e che odia la caccia più di ogni altra cosa. Quando lo zoo ingaggia un cacciatore per catturare una coppia di ghepardi con i quali poter avviare un progetto di conservazione della specie, Eva proprio non capisce perché affidino a lei l’incarico di fargli da guida turistica in città. Duke von Lionberger, detto il duca, si rivela un uomo molto diverso da ciò che lei aveva in mente e tra i due l’attrazione prende presto il sopravvento. Ma quando Eva si ritroverà per errore sulla nave che sta riportando in Africa il duca, capirà che le loro avventure insieme sono appena all’inizio…

Note:

CUORE DI GHEPARDO è l’ultimo, avvincente romanzo di Mathilda Blake, una delle più apprezzate nuove voci del romance italiano.

Tra le altre opere dell’autrice già pubblicate da Mondadori nella collana I Romanzi Passione, ricordiamo L’IRRESISTIBILE, L’INDIMENTICABILE, SULLE ORME DELLA PASSIONE, INTRIGO E SEDUZIONE, GIOCO D’AMORE e COME UNA SINFONIA.

Ambientazione:

Olanda + Africa, 1880

RECENSIONE

C’era qualcosa di potentemente struggente in quella visione: era come se la signorina Van der Meer e la fiera fossero connesse in un miracolo di comprensione che trascendeva la ragione umana; come se per un attimo inspiegabile, sospeso da qualche parte nel tempo che aveva smesso di scorrere, non fossero più una possibile preda e una belva feroce, ma due anime capaci di una vicinanza oltre i confini di ogni logica.

Siamo alla fine dell’Ottocento, ad Amsterdam, ed Eva Van der Meer, una rossa bibliotecaria, combatte per la sua indipendenza, per le sue libere scelte, per la salvaguardia degli animali e lo fa a suon di chiacchiere con chi, però, o non la riceve o non l’ascolta. Lei lavora in uno zoo e non è semplice rapportarsi con gli uomini che poco la considerano e la vedono come una bella signorina che spreca le sue doti femminili. Un giorno il direttore del Natura Artis Magistra decide di affidarle un compito importante: intrattenere il duca Von Lionberger. Un’occasione da non perdere per la bibliotecaria, peccato che lui sia un cacciatore, la figura lavorativa che Eva più detesta.

Sin da subito il loro approccio non è dei migliori; l’uomo dal “fascino rude, difficile da ignorare”, si rivela un tormento che non smette di punzecchiarla, con il solo scopo di metterla in imbarazzo e liberarsi di lei.

La penna dell’autrice si muove abilmente sulla carta, portandoti in quel tempo e in quei luoghi, ben descritti e con dettagli importanti che non disturbano, ma che arricchiscono la narrazione; con gli animali e le loro peculiarità che toccano il cuore; con i protagonisti affascinanti e di carattere che lasciano il segno. In tutta la storia, che racchiude cammei di valore, ho trovato di una bellezza spettacolare il momento dell’incontro tra Eva e Tara. L’amore della donna per la fiera è tangibile da ogni singola parola incisa sulla carta. Il rispetto uomo animale, emerge prepotentemente toccando il cuore.

Nonostante l’autrice, a tratti, utilizzi termini più ricercati e conformi al momento storico, la lettura non risulta mai pesante o saccente, bensì, è discorsiva e piacevole, incuriosendo il lettore e creando un ritmo che va crescendo fino al cambio di ambientazione e alla conclusione finale.

I personaggi sono ben delineati e ognuno di loro ha un suo perché e una propria importanza. Oltre i protagonisti, mi hanno in particolar modo colpita altre due figure: Lupo di mare, un capitano dalla parola pronta, dalla giusta malizia e i consigli velati che hanno dato quel tocco di brio che accompagna le disavventure di Eva; poi c’è Nasi, un indigeno legato alla natura, con una capacità interpretativa di quello che lo circonda da raggiungere il mistico. Mi ha veramente affascinata e sentivo il bisogno di fermarmi con lui, tra la terra arida, per comprendere il suo modo di vivere il mondo.

Caratterizzare così bene dei personaggi secondari non può che far amare la storia e io sono impazzita per Cuore di Ghepardo.

Le tinte della narrazione sono calde, vivaci, dinamiche e coinvolgenti. Il rispetto e la passione per la natura si avverte nettamente, mentre il romance predomina avvolgendo ogni frase. Risulta una lettura che non si vorrebbe interrompere, impregnata di dolcezza, caparbietà e coraggio. Puntando un occhio attento, ma discreto, alle curiosità dei luoghi che si stanno visitando.

È il secondo libro che leggo di Mathilda Blake e posso dire che è un’autrice che seguo volentieri, non mi delude mai: ha la capacità di portarmi indietro nel tempo e di farmi staccare la spina con la realtà.

 

Approfitto di questa recensione, per ringraziare la Mondadori per avermi fornito il romanzo.

 

Potete acquistare qui: Cuore di Ghepardo

https://www.amazon.it/Cuore-ghepardo-I-Romanzi-Passione-ebook/dp/B09BJXBMMC/ref

Buon viaggio, amici lettori.

 

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