A cura di Maria Stella Bruno.
Romanzo per ragazzi dalle tinte tenui e dolci. In molti punti, anche poetico.
Le due solitudini, quella di una bambina in affido e di un giovane gufo ferito, si incontrano per sanarsi a vicenda. Entrambi troveranno la libertà dalle proprie paure. Le psicologie sono ben esposte: i dubbi, le disillusioni, i piccoli e grandi timori sono trattati con delicatezza, come il crescendo di un rapporto di amicizia, che trascende i problemi di comunicazione come quelli tra la bambina e il gufo.
Vi è poi, in tutto il romanzo, un profondo rispetto per la Natura (anche quando si parla di caccia) e un’ammirazione sconfinata ed entusiasta per una disciplina, antica e senza tempo, come la Falconeria.
Lo stile è scorrevole e invoglia alla lettura. La semplicità della storia potrebbe forse, e dico forse, scontentare il lettore adulto, ma io ho trovato questo libro piacevole come una carezza.
Romanzo consigliato per la poesia e la dolcezza a tutti, specie ai ragazzi/e, per la profondità dei sentimenti esposti.