Recensione a -Una storia come tante- di Adriana Cavallo a cura di Rosanna Lanzillotti

 

Tempo fa mi è stato consigliato di leggere “Una storia come tante” di Adriana Cavallo. Un libro di sole 83 pagine che credevo potesse scorrere con leggerezza e senza troppo soffermarmi a riflettere. Non è stato cosi!

“Una storia come tante” è una serie di racconti brevi che ricostruiscono con attenta analisi e spirito di osservazione la vita di una donna, protagonista del romanzo. Una donna del sud che come poche ha il coraggio di intraprendere un percorso letterario all´insegna dell´autocritica e dell´ironia per donare al lettore la voglia di non rimanere semplice spettatore del suo esistere, ma interprete principale del suo vivere, attraverso le storie narrate che anche indirettamente compongono la vita dei suoi protagonisti e di ognuno di noi. Attraverso la stesura di questi racconti, Adriana Cavallo dimostra una elevata capacità  di mettere a nudo i pensieri di una donna, riflettendo su ciò che un mondo tipicamente meridionale con tutti i suoi limiti e i suoi tentativi di aprirsi al nuovo sa offrire  e al contempo togliere al genere femminile, decidendo così di uscire dalla mediocrità. Una donna che oltrepassa i limiti e le contraddizioni di un esasperato provincialismo, non del tutto capace di rapportarsi con il prossimo con consapevolezza e colmo di pregiudizi verso il genere maschile.

La protagonista di “Una storia come tante” sa guardare oltre per divenire un insieme di elementi che racchiusi in una semplice e lineare espressione definirei: “voglia di vivere e di volare”.

L´autrice sa dare vita a un personaggio femminile senza nome che ricopre tutti i ruoli che da una donna completa ci si aspetta: figlia, nipote, imprenditrice, moglie, madre e amica.

Non solo, esprime nella sua opera la chiara conflittualità di una donna che ha raggiunto apparentemente ogni traguardo professionale e personale grazie anche all´attenta osservazione dell´altro emisfero: quello maschile.

Il suo porsi costantemente in discussione e il non temere di esprimere i suoi sentimenti più spinti, fa della protagonista del romanzo e dell´autrice una donna che dimostra di saper superare tutti i limiti che il vivere in un ambiente geograficamente a sud e in un paese, costringe a sopportare. La scrittrice dà vita a un personaggio che esula da ogni linea retta per intraprendere un cammino di coscienza e di scoperta di sé stessa, in costante analisi con gli eventi inaspettati della vita, sia lavorativa che personale nei confronti del genere maschile, riferendosi a quel tipo di uomo al quale la protagonista non concede alcun cenno di comprensione. Perché prima di essere io donna e tu uomo siamo noi esseri umani nati per vivere, desiderare, osservare, analizzare e costruire insieme.

Questo è quel genere di letteratura che nella sua spontaneità e attenta espressione sintattica imprime su ogni singola pagina l´esigenza di conoscere la conclusione di ogni racconto senza rischiare di annoiarsi. Nello scorrere delle pagine vi è un costante desiderio di comunicare con ogni mezzo possibile le proprie sensazioni, riflessioni e il proprio io a confronto con l´altro sesso utilizzando la modernità. Una modernità che si contrappone alla tanto discussa arretratezza del nostro sud italiano.

“Una storia come tante” sa essere l´emblema descrittivo di molte donne del sud a confronto con un nuovo pensiero e sincero desiderio di essere e sentirsi libere nella mente, nell´animo, ma anche nel corpo.

Per questo e altri motivi che scoprirete leggendo avverto l´esigenza di proporlo ad un pubblico interessato all´evolversi di una vita femminile giunta a quella che potrebbe considerarsi la sua prima fase, ma soprattutto a coloro che non temono  il genere maschile.                                                          

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