Recensione a – Afterlife – di Kat Black a cura di Cristina Rotoloni

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Afterlife
di Kat Black
Tra colori freddi, alternati di blu e verde su uno sfondo nero, due mani guantate afferrano un corrimano che svanisce nell’infinito. Il palmo protetto dalla lana del guanto è saldo sulla fredda sbarra di ferro. Le mani sono lì, come nell’attesa di superare l’incertezza su cosa fare. Attendono, ma non lasciano la presa dell’unica cosa evidente nel nulla che può indicare il percorso alla “vita dopo la morte”. Sarah si è addormentata e si è persa. Vittima di un incidente cade in coma e al suo risveglio non è più Sarah. E’ un’anima estranea in un corpo che non riconosce. Sente di non possedere niente, se non un diario su cui scrivere le sue emozioni, la stanza di un ospedale e immagini di volti sconosciuti, che affermano di far parte della sua vita passata, di cui non ha ricordi. Le è stato tolto tutto, è viva, ma in realtà è morta dentro. Il suo mondo non esiste. Non si riconosce in quello che le viene raccontato, rifiuta la sua stessa immagine. Tuttavia con un lungo percorso, scoprirà l’amarezza dei compromessi, le difficoltà dell’amore, le incomprensioni dei timori e soprattutto la capacità della nostra mente d’indurci in errore, mentre il fisico, tramite i sensi, va da solo verso ciò che conosce. Leggendo, si condividerà la ricerca della protagonista nella faticosa riconquista del suo essere, la frustrazione e il desiderio di restituire ai suoi cari la Sarah perduta. Contemporaneamente si vivrà l’altra faccia della medaglia. Il punto di vista dei parenti, degli amici e in particolar modo l’amore di un ragazzo che non le torna in mente: Josh. Lui apparentemente perfetto, rivelerà poco alla volta le sue vicissitudini e la scelta che gli ha cambiato la vita. Una vita lontana dalla realtà costruita con Sarah. La stessa vita che torna prepotentemente a farsi sentire ora che lei lo rifiuta. Si troverà costretto a farci i conti, senza riuscire a celarsi alle sue paure e alla sua fragilità umana. Pagina dopo pagina questo avvincente romanzo, sapientemente miscelato con una trama in giallo, porterà il lettore attraverso i labirinti delle menti dei protagonisti e nello stesso momento, gli farà vivere una realtà ricca di risvolti inquietanti. Si scoprirà che Sarah non ricorda perché, al di là dell’idillio della vita che le viene raccontata, esiste una verità celata tinta di nero. Uno puzzle che si comporrà completamente solo alla fine della storia e che coinvolgerà senza tregua il lettore, rendendolo non solo spettatore ma parte vibrante del racconto. Ci si ritroverà ad immedesimarsi nei protagonisti, mentre le emozioni investiranno anima e corpo, scatenando un febbrile bisogno di arrivare alla conclusione dell’opera, per sapere se Sarah troverà se stessa e soprattutto se riconoscerà il suo Josh. Le descrizioni sono palpabili, splendide e con dei passaggi coinvolgenti. I paragoni sono stupendi e percettibili come se si potessero toccare con mano gli stati d’animo. Il libro “Afterlife” iniziando dalla copertina, colpisce e rimane. In esso ad esempio il nono capitolo racchiuso in un’unica pagina, è l’essenza dello stato d’animo della protagonista e rappresenta un cammeo di emozioni. Catapultati nella realtà della storia, si rimane colpiti dal racconto avvincente che lascia senza fiato e grazie ad un ritmo incalzante non incontra mai attimi di stallo e travolge il lettore con la sua passione. Solo una cosa ci si chiede mentre si sfogliano avidamente le pagine: la forza dell’amore vincerà sul male? Questo libro ce lo mostrerà.

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