L’Ombra del Lupo – di Francesco Cataldo Verrina – recensione a cura di Cristina Rotoloni

alt

 Attratta dal titolo del libro ho deciso di leggere questa storia iniziando con l’osservare l’immagine di copertina, su di essa i colori caldi di un cielo al tramonto rivelano in trasparenza il volto di un lupo, ulteriormente colpita da questo ho iniziato la mia lettura. Il racconto narra di come un regista di nome Olof rimane affascinato da una leggenda nordica che vuole raccontare tramite un film. Le prime pagine del libro illustrano proprio il mito di quello che avvenne nelle gelide terre del nord. Gudrun, il capo clan di una tribù, giace contro la volontà degli Dei e della stessa ragazza con Fenhia una discendente del Dio Lupo delle foreste e da questa unione, ottenuta con la violenza, nascerà un figlio che porterà morte e distruzione. Il protagonista ben intenzionato a realizzare il film riuscirà a trovare un produttore disposto ad investire nel suo progetto purché realizzi le scene con dei lupi veri. Superata la prima reticenza per questo obbligo Olof, tramite una conoscenza, incontrerà una veterinaria che lavora a stretto contatto con questi canidi e che potrà aiutarlo con le riprese del film. La donna in questione oltre ad essere bellissima e ad avere un rapporto quasi familiare con i lupi, ha lo stesso nome della protagonista della leggenda. Olof a seguito di questa scoperta si ritroverà coinvolto in una successione di atroci delitti e seguendo la pista delle stragi scoprirà una sconcertante verità che lo renderà parte integrante del mito. Dal mio punto di vista le pagine di questo libro racchiudono una buona bozza per una storia interessante se sviluppata ulteriore, infatti, il racconto che si sviscera in circa quaranta pagine mi ricorda la traccia di un film o un canovaccio teatrale su cui lavorare.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.