Dicevi sempre
ai corteggiatori insistenti
“Con Felice son felice”.
Eppure bastò il timore
dei tuoi genitori
per la tua infatuazione,
distraente dallo studio,
o chissà quale altro motivo
ad assopirti
distraendoti da me,
pian piano,fino all’entrata in collegio.
Non è ancora risanata
quella ferita profonda: avevo appena sedici anni
e fu come una coltellata al cuore.
In cinquant’anni non ti ho più rivista, ma forse
ora sei sfiorita e non hai più
le guance rosee e la pelle vellutata
da baciare.