Peter Pan e la straordinaria macchina di Lord Rubbish

 Copertina libro 'Peter Pan e la Straordinaria Macchina di Lord Rubbish' di Max J. Aldridge

 

 

 

 

 

 Presentazione Italiana:

Peter Pan e la Straordinaria Macchina di Lord Rubbish” è il seguito al testo originale di James Metthew Barrie. La storia è ambientata nel 1907, negli stessi luoghi del racconto originale. Wendy ha ora 13 anni e frequenta l’Istituto per Signorine di Nobili Famiglie Decadute di Miss Worksham. A scuola Wendy diventa la migliore amica di Betty Ffink Pfenninger Jones, una piccola orfana sotto tutela dello zio, Lord Brian Conte di Dollingmere, un ricco uomo d’affari che gestisce due orfanotrofi nel cuore di Londra e che ha recentemente vinto dal comune l’appalto per la gestione della discarica dei rifiuti della capitale. Betty è spesso triste e Wendy per rallegrarla le racconta le meravigliose avventure da lei vissute insieme a Peter Pan. Da parte sua Lord Brian, che sa essere estremamente spregiudicato ma anche simpaticissimo, è preoccupato di come utilizzare al meglio l’enorme quantità di rifiuti che trasporta quotidianamente nella sua discarica.

 

 Presentazione Inglese:

Peter Pan and the Amazing Machine of Lord Rubbish” is a sequel to J. M. Barrie’s Peter Pan. It is set in 1907 in the same location as the original story. At school, Wendy becomes best friends with Betty, a little orphan who is under the care of her uncle, Lord Bryan, a wealthy businessman who runs two orphanages in the heart of London and has recently won the City Council contract to dispose the city’s rubbish. Wendy whispers a secret to Betty: Peter Pan has promised to come and fetch her as well as her brothers and they will spend a few days in the Neverland before going back to school. For his part, Lord Bryan is more worried about making good use of the enormous amount of rubbish that lies in the city dump. As such he forces the young boys who live in his orphanages (who call him Lord Rubbish) to sift through the garbage and pick out anything that is of economic value. But Lord Bryan’s greatest dream is to utilize the refuse to produce cheap food to sell to the poor…

 

Riportiamo alcune dichiarazioni dell’autore.

Perché ha scelto di scrivere una nuova avventura di Peter Pan, il bambino più famoso al mondo? 

Nel 2003, ai primi d’agosto, viaggiando in nave verso la Sardegna, sfogliando il pacco di giornali che mi ero portato dietro, ho visto che in molti di essi si parlava di un concorso organizzato per la pubblicazione “del seguito ufficiale di Peter Pan”. Fu come una folgorazione. Quando la nave raggiunse Olbia, avevo già in mente l’ottanta per cento della storia. Avevo con me il mio computer, non vedevo l’ora di cominciare  e sentivo la necessità di rileggere immediatamente l’originale. Vi lascio immaginare quanto fu difficile trovare in Sardegna, d’agosto, il testo di Barrie. Il concorso mi concedeva solo quattro mesi per scrivere una breve sintesi della trama e due capitoli da sottomettere in prova. Tanto fu l’entusiasmo che già agli inizi di gennaio, data ultima di presentazione, avevo completato l’intero libro che lo sottomisi alla Commissione in forma definitiva.

Solo pensare di scrivere un romanzo che doveva essere il “seguito ufficiale” di Peter Pan era un evidente azzardo per gli inevitabili confronti (trama, scrittura, fedeltà dei personaggi) che ne sarebbero derivati, ma pensare di poter utilizzare in un mio libro un personaggio così noto e così amato, era un’opportunità straordinaria. Già viaggiando verso Olbia avevo deciso che il libro che avrei scritto sarebbe stato la prosecuzione dell’originale e che, pertanto, si sarebbe svolto negli stessi luoghi e alla stessa epoca (circa il 1904) del primo e che i personaggi avrebbero avuto le stesse caratteristiche di quelli di Barrie cui il pubblico è così affezionato, anche grazie al film di Disney. Ma il progetto non era facile da realizzare perché dal 1904, data ufficiale di nascita di Peter ad oggi, il mondo è cambiato moltissimo ed anche i bambini sono cambiati rispetto a quelli di allora. Oggi i bimbi sono molto più adulti rispetto a quelli di cento anni fa perché tramite cinema e televisione conoscono molto meglio il mondo che li circonda e a spaventarli non sono più i pirati, le belve o gli indiani, ma l’inquinamento, la paura di essere abbandonati o rapiti, sfruttati… Anche per quanto riguarda i loro miti, i personaggi di un tempo sono in declino e oggi i ragazzi tendono ad innamorarsi di supereroi dai poteri sempre più super o di super maghi, mostri, extraterrestri e vampiri…

Come avrei potuto rendere attuale in una nuova storia Peter Pan, il bambino che non vuole crescere, senza alcun superpotere, a parte il volo? Come avrei potuto presentarlo come un supereroe? Ma, soprattutto, avrebbe retto ancora, in una nuova storia, un cattivo così datato come Uncino? Su questo punto, però, partivo avvantaggiato: già ad Olbia sapevo che il nuovo Supercattivo sarebbe stato Lord Rubbish (Il Signore della Mondezza)  perché io un Lord Rubbish l’avevo davvero conosciuto quattro-cinque anni prima. Era un ricchissimo signore, uno straordinario imprenditore di enorme successo, di nobile nascita, che faceva affari spregiudicatissimi di cui era orgogliosissimo e che sapeva cogliere e creare occasioni per ogni tipo di affari. Ci eravamo conosciuti per caso e mi aveva invitato nelle sue tenute in Umbria dove mi aveva raccontato con entusiasmo i suoi esordi. Nel dopoguerra, quando in Italia mancava tutto, era partito facendo esattamente quello che nel libro faccio fare a Lord Rubbish. Aveva reclutato decine di bambini (orfani, mutilati) e li aveva mandati nella discarica dei rifiuti a raccattare tra quei miasmi, rottami di metallo, legno, stoffa e tutti gli avanzi alimentari di ogni tipo che potevano essere utilizzati per un piccolo allevamento di polli e maiali che poi vendeva ai romani affamati. Era un uomo ambizioso, affascinante e di grande fantasia; per “costruire” Lord Rubbish non dovevo inventare niente, mi bastava descriverlo ed attingere ai suoi racconti. Quanto a Peter, il protagonista positivo della storia che mi accingevo a scrivere,  il suo superpotere – come tutti sanno – è il volo e il volo è stata l’arma che ha permesso a noi inglesi di impedire l’invasione della nostra isola nella seconda guerra mondiale e che ci ha consentito di resistere fino a ribaltare le sorti della guerra. Peter per me, nel mio cuore, è il precursore dell’aviazione inglese, è l’antesignano degli eroici piloti degli Spitfire impegnati nelle mille battaglie aeree che si sono svolte sul cielo di Londra. Nel mio libro è con il volo che Peter, da buon eroe inglese, difende le sue due isole, l’Isolachenoncè e la Gran Bretagna dagli attacchi degli scagnozzi di Lord Rubbish. Per motivi di famiglia sono molto legato alla storia dell’aviazione inglese ed ho, personalmente, anche esperienze di volo. Scrivere di Peter, trasportarlo e raffigurarlo in un contesto per me così importante, è stato uno straordinario piacere.  Il romanzo, infine, è molto divertente. Si svolge, oltre che nell’Isolachenoncè, anche in una Londra di inizio secolo, una Londra di fiaba, forse mai veramente esistita, che a qualcuno potrà ricordare forse quella di P. G. Wodheause così piena di personaggi buffi e fuori del tempo,  con i cui libri sono letterariamente cresciuto da bambino.

Quali sono i suoi progetti futuri? 

Scrivendo, e soprattutto quando scrivo di getto come mi è successo con Peter, mi innamoro dei miei personaggi, così che alla fine ho spesso una “trama a seguire”. Nel caso di Peter sono arrivato addirittura a metà di un ulteriore nuovo sequel che ho scaramanticamente interrotto. Se ai lettori piacerà il primo, seguirà il secondo. Del resto, nell’ultima pagina di “Peter e Lord Rubbish”, viene preannunciata la nuova storia e se ne fornisce anche il titolo (Peter e Uncino ai Caraibi).

 

Ufficio Stampa – Marta Ferrari 348 9060970

 

Copertina libro 'Peter Pan e la Straordinaria Macchina di Lord Rubbish' di Max J. Aldridge

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