Ogni giorno…la morte!

Sono trascorsi venti giorni da quando ho veduto sparire il tuo volto nella notte, madre.

È un dolore che non si estingue, che non sbiadisce sottopelle.

Qui siamo in dieci, dieci burattini di carne e ossa che sudano al sole, impugnando un fucile che ben presto sarà pronto ad uccidere!

Sento già la mia pelle più dura, come se stesse invecchiando all’unisono coi giorni che mi trascino sulle spalle.

Negli occhi degli altri vedo le stesse paure, le stesse incertezze ma nessuno lo dice… abbiamo paura del grande capo che ci scruta come un occhio onnipresente.

Ridiamo forzati ma è soltanto il modo migliore per trattenere il pianto.

Non si mangia male ma ogni boccone mi fa pensare alle tue mani che impastavano il pane, mentre io ti guardavo emozionato e anche un po’ affamato… e tutto questo mi manca, mi manca tanto, madre mia.

Nel pomeriggio ci sediamo tutti in cerchio mentre lui legge i versi del Corano; ci dice che l’uomo Occidentale è cattivo, che la sua morte è giusta e che Allah per questo ci premierà nell’aldilà e noi siamo in dovere di adempiere al Suo volere.

Non so se tutto ciò sia vero. Non so se l’uomo Occidentale è veramente così cattivo come dicono ma so per certo che il mio cuore trema quando impugno quel fucile per sparar a un masso fermo lì, nell’angolo del cortile. Mi dicono di non aver paura, perché ogni pallottola esplosa è un sorriso di Allah per la liberazione della Sua gente e non devo mai esitare perché il nemico non conosce la pietà.

Domani ci uniremo agli altri, diverremo un nuovo esercito di piccoli uomini che darà tutto per difendere la Patria.

Oh mamma come tremo! Come vorrei adesso sentire la tua voce acquietante! Come vorrei addormentarmi ora sulle tue gambe!

Sta per spuntare il Sole e so che oggi dovrò uccidere per sopravvivere… oggi compio 12 anni e sono già un soldato bambino!

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