Il ruvido susseguirsi di reticenti nostalgie,
ammassate tra giorni lontani,
racchiuse tra parentesi di ricordi sfumati e
impolverati da granelli di colori sbiaditi,
mi asfissia di ingombranti silenzi,
intarsiati su rumorose e inesplicabili ore
urlate nel quotidiano esistere
a cui chiamata mi assoggetto.
E in queste nostalgie lontane
rivedo i tuoi lunghi rami nodosi
su cui scivolavo rinverdendo i miei umori,
su cui mi cimentavo in acrobatiche risa
sbuffate all’improvviso tra il tuo paterno abbraccio.