Per caso
ti rividi matura, castana e magra,
già professionista affermata
quel dì che venisti nel mio Ufficio
per sapere del caso che avevi a cuore.
Non eri più
quella stampata nella mente
di bellezza fiamminga in adolescenza
capelli fluenti fino alle spalle,
color dell’oro, occhi chiari e celestiali,
viso tondo di madonna,
corpo statuario ben modellato.
Oh, com’eri bella e amabile
nel tuo contegno serio
e poco loquace!
Certo sognavi. Ma cosa? Ma chi?
Come avrei voluto essere il tuo sogno
ricorrente, il principe che immaginavi
di baciare nel castello della fiaba.