Intervista a Giovanni Boschetti a cura di Daisy Raisi

Bubulina. Una storia straordinaria è il terzo libro di narrativa frutto della creatività dello scrittore monteclarense Giovanni Boschetti, studioso, fra i primi a livello nazionale, dell’Arte delle Antiche Icone Sacre. Ambientato a Palech, un piccolo villaggio nel cuore della Russia, noto per la sua prestigiosa Scuola di Pittura delle Sacre Icone e delle famosissime Lacche russe, questo racconto, che vanta anche un’apprezzata versione russa, narra la storia di una bimba dalle innumerevoli qualità, cresciuta senza avere mai conosciuto la sua mamma.

Partiamo proprio dalla piccola Bubulina che dà il nome a questa intrigante storia.

 

Giovanni, vuole dire ai lettori di Volodeisensi a chi si è ispirato per la figura di Bubulina? Oppure si tratta di un personaggio di pura fantasia?

No, non mi sono ispirato a nessun personaggio, anche se esiste una nota Bubulina, Laskarina Bouboulina, che è stata una patriota greca di etnia arvanita agli inizi del XIX secolo oltre che, post-mortem, ammiraglio della Marina imperiale russa come riconoscimento delle sue gesta.

Detto ciò, il nome Bubulina l’ho mutuato da un diminutivo rumeno, ossia il nome che le mamme o le nonne rumene danno a una bambina dall’intelligenza precoce, vispa, intrigante, curiosa. Mi è piaciuto poiché il mio personaggio della storia è proprio così. Una di quelle bambine che ti fanno innamorare e che ogni papà vorrebbe come figlia. Letteralmente è il diminutivo di “bambola” in rumeno.

In una precedente intervista, Lei ha affermato che Una storia straordinaria è un racconto nato come una sorta di messaggio che ha misteriosamente ricevuto avvertendo l’esigenza, forse perfino l’urgenza, di scriverlo. È accaduto così anche per gli altri Suoi libri?

Bubulina è… nata dal cuore. Proprio così.

Come un fulmine a ciel sereno in un periodo in cui ero curatore di mostre sulle Antiche Icone Russe. Divulgavo quest’arte sacra in questi eventi a cui partecipavano anche le scolaresche di ogni grado. Ebbene, quando i bambini delle elementari, soprattutto i più piccoli, venivano per conoscere quest’arte, ho imparato da loro la grande voglia, il desiderio smisurato di apprendere. A quell’età i bambini sono come spugne, assorbono ogni cosa. Domande intriganti, sensate, a volte difficili a cui dare una risposta, ma sempre con una grande attenzione verso questo mondo, il loro. Un mondo dove la fiaba, il mistero e il divino si mescolano fino a elaborare una fantasia senza eguali.

Da queste esperienze allo scrivere il libro di Bubulina è stato un tutt’uno. Forse, come succede agli iconografi, che quando scrivono dipingono  le Sacre Icone ispirati da Dio tanto da essere considerati “la mano stessa di Dio”, anch’io ho, probabilmente, vissuto un’ispirazione che è arrivata da chissà dove.

Leggendo Una storia straordinaria si avverte un profondo legame emotivo fra lo scrittore, Bubulina e le sue commoventi e straordinarie vicende. È così? Quali emozioni ha provato durante la stesura di questa storia?

È stato straordinario, come la storia stessa.

Scrivendo e rileggendo, man mano che proseguivo nella scrittura, sembrava che vivessi le stesse emozioni di Bubulina di fronte al mistero della situazione. Pareva che fossi lì, vicino a lei, quasi in una realtà virtuale, che fossi io stesso… Gesù che parlava a Bubulina.
Perché, in effetti, questa è una storia straordinaria dove i protagonisti sono nientemeno che i grandi della storia ultraterrena.

Provavo emozioni fortissime, sensazioni straordinarie, stordimenti e risvegli, come essere in trance di fronte all’ignoto. Verrebbe da chiedere: “Cosa proveresti, caro lettore, se ti trovassi all’improvviso nel Regno di Dio? E se potessi tornare ogni volta che lo vuoi veramente?” Bella domanda  riguardo alla quale vorrei avere risposte sincere. Perché anche coloro che rinnegano  il mondo di Dio, di fronte a un’opportunità simile, beh, ci penserebbero più volte prima di affermare e sostenere che sono fantasie o sciocchezze.

Per la prima volta, si è rivolto a un pubblico non adulto: questo cambiamento di target ha comportato qualche difficoltà per Lei o Le è venuto del tutto naturale scrivere per i più piccini?

 A essere sincero non ho avuto alcuna difficoltà.
Scrivere per gli adulti implica più riflessione e razionalità al tempo stesso, anche se poi è il cuore a pilotare il tutto. Con Bubulina, come ho accennato prima, è scaturita direttamente dal cuore tutta la storia, ma con una naturalezza e facilità che anch’io mi sono sorpreso di trovare nel rileggerlo.
Avere la capacità di parlare ai bambini con un linguaggio semplice sembra facile, ma non lo è. In effetti come si possono toccare tematiche così complesse per menti così vulnerabili come quelle dei bambini? Ecco perché penso che qualcuno” abbia ispirato il linguaggio che ho utilizzato per la storia di Bubulina.
E comunque Bubulina non è un libro soltanto per bambini. In Russia sta coinvolgendo gli adolescenti e qui, in Italia, desta curiosità e approvazione anche presso il pubblico adulto.

 

Nelle Sue opere le icone rivestono sempre un ruolo di tutto rispetto e Una storia straordinaria non fa eccezione, in questo senso. Vuole accennarci alla funzione delle icone nei Suoi scritti, con particolare riferimento a Bubulina?

Le Icone, le Sacre Icone, le Antiche Icone russe.
Raffigurazioni straordinarie che aiutano il devoto a entrare in contatto con il mondo a cui lui crede. È scritto che tutto ciò che il devoto cristiano legge nelle sacre scritture lo vede attraverso le Icone. Ossia, quando leggo di Cristo, della sua Natività, della sua Crocifissione e di quant’altro relativo alla sua vita, alla vita di sua Madre, degli Angeli, dei Santi, oltre che ad alcuni episodi del Vecchio Testamento, lo vedo nelle raffigurazioni che illustrano tali eventi. Non è poco.

In Bubulina, la bambina scopre l’Icona della nonna che la teneva come riferimento per le sue preghiere.
Un passo indietro. Per gli ortodossi, l’Icona è una finestra che si apre al mondo divino, cosicché il devoto entra in contatto con quel mondo.
Bubulina va oltre… e qui mi fermo per non svelare la straordinaria storia che segue.

A Suo avviso, Giovanni, in quali termini questo libro potrà arricchire i suoi lettori?

In tutto e per tutto, nel temine stretto dei termini.

Se i lettori vorranno leggerlo, probabilmente saranno coinvolti al punto tale da voler essere loro stessi i protagonisti della storia per vivere emozioni ma soprattutto sensazioni irripetibili sotto il profilo umano.

Non aggiungo altro per lasciare al lettore la piacevolissima scoperta di questa storia.

Nei Suoi programmi c’è anche la stesura di altre storie per bambini, oppure tornerà a rivolgersi a un pubblico adulto? Insomma, siamo curiosi, cosa bolle in pentola?

È un pentolone. Colmo di bei libri da pubblicare e che saranno in commercio in tempi prossimi. Romanzi, soprattutto.

Altri libri per bambini? Bubulina, se avrà la fortuna di avere l’opportunità di ascendere nel mondo letterario, potrebbe diventare la Barbie del secolo attuale. Immaginate quali storie potrei scrivere con Bubulina che coinvolge le sue amichette, la scuola, e che, con la sua acuta curiosità, potrebbe scombussolare quel mondo dove ha conosciuto Gesù? Santi, Angeli, miracoli e  perché non  scomodare persino Dio stesso?
Non sono irrispettoso, sarebbe una grande opportunità per riportare le future generazioni di bambini all’alveo della Conoscenza.
A quel Mondo che si sta vaporizzando di fronte all’avanzata della nuova dea: la Tecnologia.

 

Daisy Raisi

 

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