Intervista a Francesca Ceccaroni a cura di Patrizia Palese

Si parla ultimamente, sempre più spesso, di fuga di cervelli.

Questo paese sembra non voglia riconoscere la validità di molti nostri giovani, che, in campi diversi, potrebbero, se non risolvere, sicuramente dare una notevole spinta in avanti al nostro paese. Le notizie evidenziano sempre che costoro hanno trovato in altri luoghi il contesto utile per mettere in luce il loro talento e le loro possibilità.

D’altro canto si dice anche che quelli che restano in Italia, e stiamo ancora parlando di giovani, cioè una fascia che va dai 25 ai 40 anni, sono facilmente identificabili, in quanto nulla facenti, sostenuti da mamma e papà che li alleggeriscono da responsabilità varie, come bollette, mutuo o affitto, vitto e vestiario, senza però far mancare loro vettura, cellulare, vacanze, soldi in tasca e tutti gli ammennicoli che sono diventati indispensabili per figli che trascinano la loro adolescenza fino alle soglie della maturità.

Anche qui non è completamente falso, ma attenzione, non è nemmeno completamente vero. Attraverso incontri che ho voluto fare, ho conosciuto giovani che non sono fuggiti all’estero, e di questo mi chiedo ancora perché, ma nel frattempo, si mantengono da soli con scelte lavorative a volte, anzi per lo più, sottopagate, ma non mollano.

Alcuni di loro poi hanno osato l’assurdo e in tempi come questi hanno deciso di formare una famiglia, con tanto di mutuo o affitto, spese per medico, vitto, asili nido e altro, come Francesca Ceccaroni, che in un Asilo Nido ci lavora, ha due figli, un marito e una casa da mandare avanti e, soprattutto, vive e continua a vivere in Italia.

Il numero precedente di Magazine pubblicava l’intervista da me fatta al dottore Riccardo Piroli e alla dottoressa Giulia Colonna, titolari della loro Clinica Veterinaria; anche loro due giovani che hanno voluto sfidare il sistema e, rimanendo in Italia, portare avanti il loro progetto lavorativo.

Quindi avrei potuto iniziare a marzo la rubrica CERVELLI CHE NON FUGGONO, ma ho voluto iniziare da Francesca, perché la sfida al sistema non appartiene solo ai laureati, ma anche a chi, pur senza il famoso pezzo di carta, ha voluto dimostrare che se si vuole, si può costruire qualcosa di diverso e far diventare questo un paese migliore.

Non è stato facile avere la possibilità di parlare con calma con Francesca; il suo lavoro è un “lavoro” dove non ti puoi distrarre nemmeno un secondo e quando esce di lì, ci sono due gnomi, Matteo e Mauro, da seguire, ascoltare, far giocare e non far mancare mai la presenza della loro mamma.

Ma come si dice, chi la dura la vince, e fra un “scendi subito da là sopra” e un “ se non obbedisci andiamo a casa” siamo riuscite a incontrarci e iniziare questa intervista.

E’ quasi d’obbligo, ma la prima domanda è proprio la più cattiva: Sei perfezionista? 

Mi guarda un po’ sorpresa: senza trucco, capelli sciolti e vestita comoda che più comoda non si potrebbe

Perché cattiva? Io cerco sempre di dare il meglio di me; penso che nella vita c’è sempre da imparare…e poi non ho tempo per essere perfetta e va a soffiare il naso al più piccolo dei suoi gnomi.

Quindi nel tuo lavoro non sei ipercritica…o lo sei?

Quando  è necessario so mettermi in discussione, se è necessario  e sottolinea l’ultima frase...  forse è un pochino perfezionista, ma non lo dico

Nella tua vita sei esigente allora?

Diciamo che desidero essere serena .. E vorrei fare solo ciò che mi può rendere tale!

Ritorniamo a parlare del tuo lavoro. Ha mai partecipato a dei corsi di aggiornamento?

Oh sì,  tanti. L’Azienda per cui lavoro né organizza tre o quattro l’anno e quando posso partecipo.

Spero ti piaccia leggere. Qual è l’ultimo libro che hai letto e di cosa parla?

Sì, mi piace molto leggere, quando riesco a trovare un po’ di tempo per me, ma con loro due non è così facile e accenna a un sorriso dolcissimo l’ultimo libro letto è stato Il LINGUAGGIO SEGRETO DEI NEONATI…Cinque anni fa … Ultimamente ne leggo tanti, ma sono libri per bambini e ai bambini

Quindi nel tuo lavoro pensi che il libro possa essere anche un bel gioco?

Il libro è una parte fondamentale!!!! Penso che il libro sia lo specchio di ogni essere umano e i bimbi vanno educati da quando sono neonati alla lettura. Muove le mani quasi a mimare quello che dice

Quale consiglio ti senti di dare a chi volesse fare il tuo lavoro?

Non è un lavoro qualsiasi, perché ci vuole amore verso i bambini, si deve essere serena con se stessa e ci si deve volere bene!!! Loro, i bambini, non possono aspettare che quello sia il giorno buono per parlare, per giocare…

 Qual è il tuo rapporto con i genitori dei bambini?

Buono. Esiste da parte loro la volontà di collaborare, per alcuni; per altri è evidente che per loro l’asilo è solo un parcheggio e a volte anche peggio, nel senso che ci tengono a tenersi il loro posto di lavoro, costi quel che costi…è triste, ma esiste anche questa realtà. Adesso sì che ha il viso tirato e nemmeno i suoi due figli che ridono poco distanti da noi, riescono a rasserenarla

Cambiamo argomento. Hai una tua opinione riguardo il calo delle nascite nel nostro paese?

Sì, certo. La gente è troppo materialista quando dovrebbe lasciarsi andare e fare più l’amore e finalmente sorride di nuovo, Missione riuscita!

Ricordi ancora il primo bambino verso il quale avevi una tenerezza diversa?

Per i bimbi non provo tenerezza. Sono persone e come tali le tratto; trovo che sia un onore lavorare con loro, educarli, cercare di dare una piccola parte di impronta nel loro percorso educativo.

 Ti viene offerta la possibilità di avere un lavoro lontano dai bambini, ma che ti darebbe più guadagno. Quale potrebbe essere?

Commessa … Però in negozi di vestiti per bambini e mi strizza l’occhio… oppure segretaria presso università e adesso sono sorpresa io

E il tuo parere sugli uteri in affitto, su genitori dello stesso sesso, sulle adozioni?

Non sono favorevole. Si deve pensare sempre e prima di tutto al bambino: un bimbo deve essere sereno con la sua mamma e il suo papà e di conseguenza anche quella mamma e quel papà devono essere sereni… ma perché non facilitano le adozioni? Ecco, sarei più favorevole alle adozioni!!!

Francesca Ceccaroni che tipo di mamma è? 

Sono una mamma felice di esserlo! E lo dice mentre va a rialzare Matteo, il più grande dei suoi figli, che ha inciampato e ora è disteso in mezzo al prato

Quanto conta la differenza di religione, colore della pelle, provenienza fra i bambini?

Ma nessuna! Siamo seri: quello che conta è l’educazione che i bimbi ricevono a casa…e fuori casa

Se i tuoi figli decidesse di voler andare a vivere in un altro continente, come reagiresti?

Starei male ovvio , ma non farei nulla per fermarli.

Che tipo di approccio hai con i bambini? Severa, complice, responsabile, divertente ecc.ecc. ?

Beh, un po’ tutto quello che hai elencato… Aggiungo che mi concedo di mettermi al loro livello per potermi immergere nel loro bellissimo mondo e sorride di nuovo, ma questa volta con gli occhi va verso i bambini che giocano davanti a lei

Molti affermano che nel nostro paese non si tuteli abbastanza la donna che lavora. È vero o no, secondo la tua esperienza?  

Che dire, io ora finalmente, dopo anni, mi sento tutelata … Dipende dal lavoro che scegli di fare. “dopo anni” la dice tutta…

Ma avrai anche tu un hobby. Quale? 

Mi piace fare sport, mi piace correre e camminare…

Quando e in che modo è nata la tua scelta lavorativa?

Mi ricordo da sempre…da quando ero piccola .. Dicevo che avrei fatto la maestra! O la ballerina e ride

E’ una domanda che faccio sempre: Francesca Ceccaroni in sette parole

Permalosa

Sensibile

Solare

Sincera (pure troppo)

Onesta

Spontanea

Romantica

 Il desiderio più assurdo della tua vita 

Vincere il super enalotto e comprare un appartamento nel mio quartiere di origine!

Se dovessi dare un titolo alla tua vita, citando un film o un libro, che titolo daresti?

Mary Poppins!!! Perché ho faticato per essere la donna che sono … E poi sono riuscita a farcela anche da sola

 Un tuo rimpianto?

Nessuno … Ho sempre fatto è detto ciò che volevo! E mi guarda seria. Messaggio forte e chiaro.

A scuola quale era la materia che ti piaceva di più e quella che proprio non sopportavi. 

Sicuramente quella che mi piaceva di più era Metodologia Operativa  e quella che non sopportavo era Latino

 Hai mai pensato: adesso faccio le valigie e me ne vado?

Si, ovvio

 Che cosa ti fa perdere la calma?

Non che cosa, ma chi…Le persone false che dicono bugie e che te le vomitano addosso come se fossero verità

Che errore vorresti oggi cancellare?

Nessuno! Mi hanno aiutato a non ripeterli più accidenti se ha le idee chiare!

 Che cosa ti aspetti dagli altri?

Nulla! Ora! Anni fa mi aspettavo che si comportassero come io mi comportavo con loro…ma ho imparato…

 Libro, cinema, teatro. Dai una graduatoria 

Cinema

Teatro

Libro

Ti sei mai inventata una favola  per i tuoi figli?

Sì, molto spesso

Ogni bambino è una storia a sé. Ti lasci guidare dall’istinto o ti fai forte della tua esperienza ?

Entrambe, per forza. Stiamo parlando di bambini…ci vuole molta attenzione a trattare con loro.

Quando hai pianto l’ultima volta e perché?

Un mese fa ! Per sindrome premestruale e stanchezza eh sì, problemi di donne…come la capisco…

 Sei molto giovane, ma sapresti dare un tuo  parere sui giovani di oggi?

Superficiali e credo che non serva aggiungere altro…è un giudizio duro, ma come darle torto?

 Che cosa ti spaventa di più?

Che questo mondo non permetta ai miei figli di diventare adulti sereni.

Cosa non diresti mai a nessuno di te stessa? 

Le mie sofferenze…agli altri non piace ascoltare il dolore…crea panico e non saprebbero dare soluzioni, quindi è inutile che ne parli

 Un viaggio da fare con la tua famiglia

Ci sono tanti posti .. Ma adesso che ci penso vorrei andare a Praga e a Parigi

Abbiamo parlato di bambini, ma tu bambina come eri?

Buona dolce sensibile e taaaanto piagnona !!! e mima l’atto di piangere…a me però fa ridere

A chi diresti grazie e perché

Per primo a mio padre e poi a me stessa … e a mio marito…è un uomo meraviglioso!

C’è un futuro in Italia per i giovani?

mmmm mah…speriamo…

Finalmente i due gnomi sono stanchi; Mauro ha fame (Ha sempre fame, mi dice Francesca) e Matteo e semi-spogliato, ma sorridente ci raggiunge. Francesca li prende per mano e mi saluta.

Ciao, persona bella…In questo paese ci sono anche persone come lei, belle come lei, per fortuna.

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