Il Salento che si racconta . Intervento di Gianluca Pasca

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Avevo programmato da tempo un viaggio, ma ahimè un infortunio (nulla di grave per fortuna) mi ha costretto ad una vacanza “forzata” tutta salentina a base di solo ombrellone e spiaggia. Ma questo mi ha permesso di ri/prendere in mano alcune considerazioni che mi erano nate dopo aver letto il bellissimo libro di Maria Pia Romanno dal titolo “L’anello inutile”  edito dalla Besa editrice di Nardò. Un libro che parla di Salento, e lo fa in maniera romantica, partendo dagli elementi che lo compongono (aria, acqua, terra e fuoco in senso magico, coreutico, musicale), ma soprattutto che è un’autentica testimonianza di amore verso questa terra, che ci mostra un mondo che non è solo “terra del rimorso” ma anche vita che pulsa, che è fatta di amore di transiti e attraversamenti. Dell’autrice vi consiglio Linfa (LiberArs, 1998), L’estraneo (Manni, 2005), Onde di Follia (Besa 2006), Il funambolo sull’erba blu, (Besa 2008) e La settima stella (Besa 2008). Naturalmente alcuni potrete recuperarli con semplicità, altri con un po’ di impegno. Ma il Salento è anche racconto di radici, di storie di famiglie che hanno reso il salento così com’è passando dalla tradizione rurale alla modernità tra la fine degli anni cinquanta e sessanta. Ho scoperto sempre per Besa “La Cerva” di Daniela Palmieri. Ho scoperto che  “La cerva” è una canzone della tradizione salentina, un canto d’amore. E il libro è una narrazione di una storia d’amore, di una famiglia in un paese del sud dai primi anni del Novecento sino alla fine del secolo. Poi ecco come sbucato dal cilindro magico Storie dal Salento di Raffaele Polo edito da Lupo. In questo libro sono compresi gli scritti principali che Raffaele Polo ha ambientato nel “suo” Salento. Scrive l’autore: “Ho raccolto alcune storie dal Salento, nel tentativo, nell’illusione che la lettura di queste pagine possa dare un’idea di questa terra, che io, come tanti, mi illudo di conoscere; ma che, in realtà, è un vero e proprio mistero, ricchissimo di sollecitazioni e curiosità. Basta fermarsi ad osservare il pinnacolo di un campanile o il fregio di un portone e ci si incammina subito in un percorso fiabesco surreale che chissà dove può portarci. Ho vissuto in questa Terra respirando il profumo del mare e della campagna, ascoltando il dolce idioma dei suoi abitanti, ammirato dalla bellezza e dalla cultura che promana da ogni piccola realtà del suo tessuto. Ho sperato, per lungo tempo, di poter cantare l’incredibile fascino che il Salento offre ai visitatori.”. Insomma un Salento tutto da leggere, e non solo terra del sole, del mare, del vento.

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