Graffio d’Alba

   

 Postfazione  al libro di Lenio Vallati :

 

 

 

A cura di Marzia Carocci (critico letterario recensionista)

 “Graffio d’alba”

 Un uomo al bivio, l’intensa voglia di ricercare un’essenza, quel valore che sembra essere scomparso, o forse mai posseduto realmente.

L’eterna lotta dell’individuo, spesso intrappolato da meccanismi obbligati, da percorsi mai scelti, soffocato da responsabilità insormontabili che lo rendono automa, privo di volontà propria.

L’essere umano, si assoggetta spesso ad una società imposta, materialista e edonista dove ha senso la produzione, l’evoluzione, la perfezione e non bada agli stati d’animo, alle impotenze umane, alle debolezze dell’essere in quanto uomo fragile di fronte ai vari eventi ed ostacoli della vita stessa.

Ci sono individui nati per combattere, per dimostrarsi ,per emergere, ci sono i depressi, i fragili, gli immotivati e ci sono anche chi si trova a dovere scegliere privandosi di qualcosa, ma che trovano una forza necessaria alla propria sopravvivenza e…cambiano rotta.

Ed è questo ciò di cui ci parlerà Lenio Vallati, di un essere umano che ad un certo punto della propria esistenza, sentendosi schiacciato da obblighi e forti responsabilità, non riesce più a trovare lo spazio necessario alla routine quotidiana che sente ormai stretta e vuota oltre che complicatamente difficile da gestire.

Un giorno, egli,  aprirà la porta di casa e la richiuderà subito dopo, dietro alle spalle, lasciando tutto e tutti, anche la propria famiglia che forse ,si aspettava da lui molto di più.

Ecco che il protagonista principale del romanzo, diventa un anonimo barbone, un uomo curioso, servizievole e particolarmente riflessivo su ciò che a lui sembra di vedere per la prima volta.

Sarà un itinerario ambientato nella zona di Sesto Fiorentino, alle porte di una Firenze frenetica , dove il nostro personaggio avrà per compagni altri barboni che lo accompagneranno in un itinerario di vita all’aria aperta.

Un vagabondo che inizieremo ad amare passo dopo passo, egli ci emozionerà, ci strapperà qualche sorriso e tanta simpatia.

Ogni riga sarà un’avventura che ci appassionerà; rifletteremo e ci commuoveremo.  Parteciperemo alle sue  vicissitudini fra una lacrima e un sorriso. La riflessione  diverrà obbligata e ci sentiremo partecipi e favorevoli ad ogni iniziativa del nostro caro vagabondo.

L’autore, con una semantica intrisa di poesia, ci fa partecipi di quelle motivazioni di cui l’uomo ha bisogno per vivere, per dare un valore a un’esistenza spesso fatta di catene mentali e obblighi morali, ledendo a volte la libertà dell’essere e pregiudicando il tenore di una vita che spesso, nonostante il benessere , gli equilibri materiali, diventa stretta, complicata  e apparentemente vuota.

Un viaggio emozionale che assorbe fin dall’inizio il lettore, immagini che prendono forma, luoghi che diventano cartoline ai nostri occhi, dialoghi nei quali cattureremo le voci , soprattutto quella di un uomo che ha preso a “volare”e a elevarsi come spirito libero in esperienze finalmente cercate, volute, scelte.

L’ autonomia di chi si sente imprigionato dentro un meccanismo, prende ad avere corpo fra le chiare righe che il Vallati esprime,  regalandoci un sorriso, una riflessione, qualche lacrima e dopo avere chiuso il libro  ci renderemo conto che per sempre porteremo grazie alla sensibilità del nostro autore…  UN GRAFFIO D’ALBA NEL CUORE!

Marzia Carocci

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