Disordine
due stanze separate
dal piatto di un raggio di sole
da una sottile feritoia
e la polvere
vaga dispersa
in quella luce
la stanza in cui vivo adesso
è ancora stretta
finchè non si sposterà il sole
ma è piena d’alberi e d’erba
di finestre ad areare
di penne nuove
e fogli vecchi
il mio piede ritorna dall’altra parte
per il poco spazio
a volte
ma mi terrò stretto alla quercia