Il 17/06/2010 il piccolo Gian Marco nasce morto, il libro narra la favola che Alessandro il suo papà gli avrebbe voluto raccontare,
e si apre con questa dedica:
” Non ho avuto la possibilità di regalarti nemmeno un sorriso, ma voglio che tu sappia che se avessi la certezza che facendo volare
un palloncino in cielo ti raggiungesse, sarebbe di mille colori.
Questa storia è dedicata a te. Sarebbe stata la mia favola per farti addormentare.
Così come la immaginavo, ho deciso di scriverla. Avresti avuto una tua storia, da raccontare ai tuoi amici. Ti immagino mentre
ascolti il mio racconto: lentamente chiudi gli occhi e ti addormenti, ed è cosi che ti voglio ricordare per sempre.
Mi hai dato il dono più prezioso: mi hai fatto diventare Papà.
Sai, Gian Marco, l’impotenza di un genitore davanti al dolore del figlio è il dolore più grande. Ed è così che mi sento io,
impotente. Ti ho visto per un secondo e con il tuo silenzio fiabesco mi hai insegnato più di quanto io abbia potuto imparare in
tutta la mia vita.
Sei arrivato in silenzio, e allo stesso modo sei andato via, senza disturbare.
Volevi solo dirci che ci sei e che ci sarai per sempre. A noi spetta stare sereni, perché anche tu lo sia. Credi nelle stelle, le
sogni, cerchi di sfiorarle con le dita, ma vorresti che nessuna mai ti appartenesse veramente. Ora spero di poter sfiorare anch’io
la mia Stella.
Ogni notte leggerò le pagine di questo libro e concluderò dicendo “Buona notte, Gian Marco”