Recensione – Come Orfeo – a cura di Paola Leoncini

 

come orfeo

 

COME ORFEO

di Patrizia Palese

Giulio e Laura hanno in programma di sposarsi e pensano di aver trovato il loro nido d’amore in una casa circondata da alberi di mandarini, ma proprio l’iter legale e amministrativo dell’acquisto nasconde ai due colombi una grossa insidia….

Il romanzo di Patrizia scorre liscio, veloce e si divora in poco tempo non essendo, tra l’altro, molto lungo, tuttavia, le pagine sono intense e regalano al lettore un continuo dietro le quinte scritto in uno stile visionario in cui ogni atto e ogni pensiero di ciascun personaggio sono visibili come scene teatrali.

L’introspezione psicologica dei personaggi è ben delineata, soprattutto nelle cosiddette figure  secondarie come la passionale e vulcanica Lucia che dona a Giulio momenti intimi indimenticabili; il simpaticissimo Francesco, inizialmente single convinto ed incallito poi crollato anche lui di fronte alla magia dell’amore, e Tonino, il giornalaio, trasudante umanità e saggezza, nonché profondo conoscitore dei più reconditi anfratti dell’anima.

L’Amore è indubbiamente bello, ma sa essere crudele ponendo spesso ogni essere umano di fronte a scelte penose dopo aver fatto le quali non bisognerebbe mai voltarsi indietro, come Orfeo, poiché nulla di quel che ci accade è casuale e da ciascuna esperienza si esce sempre avendo imparato qualcosa a meno che non si sia insensibili e avvolti nelle spire del proprio infantile egoismo.

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