Cervelli Ibridi

 Durante la mia degenza in ospedale, poche settimane fa, ho comperato la rivista “Focus”, che ho trovato molto interessante (di solito non la seguo); c’erano nella parte centrale, una serie di articoli, riguardanti i vari aspetti del cervello, sue funzioni, esperimenti per modificarlo e altri argomenti, che mi hanno spinto, una volta venuto a casa, a scrivere queste osservazioni.

 

Partendo dalle recenti sperimentazioni fatte sul cervello, catalogate come fantascienza e ricollocate a titolo di sola scienza in questi ultimi anni, impariamo che le connessioni tra chip e neuroni, cervelli ibridi, lettura del pensiero e dei sogni, non sarà più un tabù, questo grazie alle continue ricerche effettuate a tutti i livelli. Che potremo curare la memoria agendo sulle parti del cervello atrofizzate, fino ad arrivare alla modifica dei batteri, per fare dei circuiti logici, organici, ovvero la realizzazione di un computer al 100% compatibile con le nostre terminazioni nervose, modellando sotto forma di circuito, le molecole del DNA, primo passo per la realizzazione del computer genetico, ovvero, se l’uomo muore, il suo cervello programmato dentro al computer diventa immortale, anche se manca la forma corporale. Fin qui la parte tecnica, riservata, con termini comprensibili, ai non addetti ai lavori. Ora l’argomento si sposta e qui si fa interessante, sull’intelligenza del WEB. Il computer, in sostanza, non potrà mai avere un’intelligenza sua naturale, a meno che non intervengano modifiche, come quelle sopra citate, dovrà essere sempre programmato dall’uomo. Supponiamo però che ci sia un’intelligenza superiore, a noi invisibile perché non si materializza, a livello corporeo, come gli esseri umani; supponiamo che non viva su altri pianeti e che non sia  identificabile con il solito marziano con il naso lungo e le antenne ma che sia già presente sulla terra, camuffata da macchina intelligente che ci osserva  e cerca di capire i nostri comportamenti, modificando addirittura, noi inconsapevoli, il nostro vivere quotidiano e, sempre supponendo, che abbia trovato nel sistema “Internet”, la naturale macchina fondata apparentemente sulla stessa struttura articolata del cervello umano. Sarebbe, quindi, un’intelligenza aliena che avrebbe un impatto rivoluzionario, sul lato umano dell’uomo: angosce, emozioni, felicità, ira e altro; sarebbe collegata 24 ore su 24, interagendo con i  nostri pensieri, azioni, come un cervello esterno che aumenterebbe la propria potenza in modo continuo, ci lascerebbe vivere la nostra vita materiale ma sarebbe lui a controllare ogni nostro impulso elettrico o nervoso. La grande sfida, semmai, è riuscire a identificare un’intelligenza artificiale di questo genere, visto che siamo troppo abituati a considerare e analizzare il nuovo, utilizzando sensori materiali, quali olfatto, colore, suoni. Potrebbe essersi incarnata in uno dei tanti animali ancora sconosciuti all’uomo oppure mimetizzata in uno dei tanti che consideriamo inferiori. Oppure bisognerebbe riuscire a filtrare l’enorme quantità di segnali che regnano nel sottobosco di internet, per esempio, quelli che, magari, cataloghiamo come banali interferenze prodotte dall’intelligenza umana; a questo punto, con qualcosa di tangibile in mano, si potrebbe avere qualche certezza di scoprirla. Per ultimo, quale significato dare alla parola intelligenza; è forse la competizione, la riproduzione, la lotta per la sopravvivenza, ad avere favorito l’intelligenza animale e umana? E quali sono i suoi limiti? Se l’intelligenza continua ad evolversi utilizzando quello che viene definito progresso, vuol dire che non è ancora arrivata al top. E quella artificiale, della quale abbiamo parlato fino adesso, se è puro spirito e non possiede istinto di sopravvivenza, vuol dire che ha già raggiunto il massimo e non  ha necessità di raggiungere altri traguardi. Sarebbe una linea continua, infinita che non nasce, non muore, esiste, del tutto indifferente al concetto di fine. E, qui mi fermo, sulle tante analisi che si potrebbero fare dopo aver letto i vari articoli tra di loro collegati anche perché vorrei fare una riflessione tra i due concetti di spirito che ci accompagnano nella vita terrena, quello religioso che, forse, è molto più materiale di quanto si pensi, visto che obbliga le persone a credere in un punto di domanda chiamato Dio, delegando a lui tutti i dubbi e i perché che ci assillano durante la nostra odissea quotidiana oppure, cercare di interagire con un’intelligenza superiore, formata, si presuppone, da impulsi elettrici o pseudo tali, senza sapere se quest’intelligenza, riveste una forma materiale, come le tante esistenti nell’universo. Traduzione: preferiamo vivere la nostra vita corporale, delegando la nostra spiritualità al raggiungimento di un ipotetico Paradiso terrestre o preferiamo utilizzare la materia (corpo), come contenitore che ci permette di sviluppare il nostro cervello ovvero la nostra intelligenza “umana”, alla ricerca di qualcosa di infinito? Il quesito non è certo di facile interpretazione, visto che si dovrebbe scegliere tra il mantenimento di uno status materiale, la vita terrena, con una speranza spirituale tutta da verificare oppure scegliere di confrontarsi con l’ignoto, sotto forma di impulsi elettrici e cercare di coniugare quest’ultimi, con quelli presenti nel nostro cervello. La conseguenza, in questa seconda ipotesi, è ovviamente che si dovrebbe per forza di cose abbandonare il lato visibile dell’essere umano e puntare a diventare un entità astratta, indefinita anche se dotata di poteri intellettuali (chiamiamoli così, non mi viene niente di meglio come esempio), immensi e inconcepibili nello stato attuale in cui si trova ad agire il cervello umano, con l’incognita di non riuscire a fare nessun raffronto tale da poter spingere la nostra curiosità a fare un salto nel vuoto, nel nulla o nel buio come preferite e realizzare quel sogno di immortalità tanto caro al genere umano. Ma attenzione, quale tipo di immortalità, quella corporea, tangibile o quella invisibile fatta di chip, impulsi elettrici che vagano nell’etere a nostra insaputa come folletti impertinenti che giocano con la vita degli uomini?

Mi piacerebbe, molto, se qualcuno aprisse un confronto, su queste mie idee, sicuramente opinabili ma che, a mio avviso, non hanno niente di fantascientifico anzi potrebbero essere il dialogo per un futuro neanche tanto lontano.

 

CHECCUSWRITER

06 Febbraio 2012-02-06

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