Sibila il vento,
incurante di fendere il silenzio
di un parco abbandonato
in una sera d’autunno.
Le assi delle panchine scricchiolano,
leggere senza il peso dei loro occupanti,
pesanti senza quella leggerezza.
Alberi spogli cercano di tendere
invano i loro rami
verso il terreno,
dove giacciono i colori spenti
che una volta, vivaci, li adornavano.
In lontananza un’altalena
rimpiange i bei momenti,
quelli delle mani che non si stancavano
di sospingerla
in un eterno alternarsi
tra i nodi di un filo d’erba
e l’immensità del cielo.